Metastasio con il berretto frigio. Sui Veri amici repubblicani di Niccolò Zingarelli (Torino 1799)

Autori

  • Lorenzo Mattei

Abstract

Il fortuito ritrovamento presso la biblioteca del Conservatorio «L.Cherubini» della partitura (incompleta) dei Veri amici repubblicani di Zingarelli, permette di prendere in esame la veste sonora di un testo poetico compromesso con gli ideali rivoluzionari e spesso citato dagli studiosi come esempio del ‘trasformismo’ cui erano sottoposti i soggetti dell’opera seria tra Ancien régime e Rivoluzione. Per ciò che concerne il piano stilistico del libretto si nota come al mutamento dei contenuti testuali non faccia seguito alcun allontanamento dal modello metastasiano, che resta congeniale all’omaggio tanto delle armate francesi quanto delle forze della Restaurazione. Agli stimoli di un testo farcito di apologie degli ideali giacobini e libertari la musica tuttavia non risponde con l’adozione di stilemi tipici delle musiche rivoluzionarie, al contrario resta imperniata sull’elemento belcantistico astratto (impiegando le voci di due castrati per i protagonisti maschili) e sulla ricerca di un più raffinato rapporto tra voce ed accompagnamento orchestrale. Il facile melodismo zingarelliano tocca in questi numeri la propria saturazione espressiva adagiandosi su moduli più che collaudati ed indirizzati alla tradizionalista platea torinese.

Considerata l’irreperibilità di quasi tutte le musiche delle opere serie dichiaratamente composte in omaggio alle truppe rivoluzionarie I veri amici repubblicani assume una notevole importanza: l’opera si pone come tassello di un mosaico che mostra  un chiaro ‘divorzio’ tra i contenuti ‘rivoluzionari’ dei libretti e la loro realizzazione sonora. 

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Metastasio with  the Phrygian cap. On «I veri amici repubblicani» of Niccolò Zingarelli (Turin 1799)

The accidental discovery, in the library of the «L. Cherubini» Conservatory, of the score (incomplete) of Zingarelli’s Veri amici repubblicani has made it possible to examine the setting to music of a poetic text involved with revolutionary ideals and frequently quoted by scholars as an example of the ‘transformism’ to which the themes of serious opera were subjected in the period between Ancien régime and Revolution. As far as the stylistic layout of the libretto is concerned, it can be observed how the changed textual content still follows the Metastasian model which was congenial to rendering homage to both the French army and the forces of the Restoration. The music too does not respond to the stimulus of a text crammed with apologies of Jacobin and libertarian ideals with the adoption of stylistic features characteristic of revolutionary music; on the contrary, it remains centred on the abstract belcanto feature (employing the voices of two castratos for the male protagonists) and on the quest for a more sophisticated relationship between voice and orchestral accompaniment. The facile melodizing of Zingarelli becomes truly expressive  by settling on the well-proven forms congenial to the traditionalist audiences of Turin.

Since nearly all the music of the serious operas  explicitly composed in homage to the Revolutionary troops is not to be found, I veri amici repubblicani assumes considerable importance: the opera represents the tessera of a mosaic illustrating a clear ‘divorce’ between the ‘revolutionary’ contents of the librettos and their realization in music.   

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Pubblicato

09/06/2017

Fascicolo

Sezione

Saggi